Autogoverno nei Campi Profughi: La Democrazia come Strumento di Dignità e Giustizia
Gennaio 12, 2025Intervista al Prof Ferruccio Pastore direttore FIERI
Ferruccio Pastore: “Migramorfosi” e il futuro delle società di immigrazione
Nel panorama del dibattito sulle migrazioni, il professor Ferruccio Pastore si distingue per il suo
approccio analitico e innovativo. Durante una recente intervista, ci ha parlato del suo ultimo libro,
“Migramorfosi”, in cui esplora le trasformazioni che le società attraversano quando diventano
società di immigrazione. Ecco i punti salienti dell’intervista, che gettano luce sulle dinamiche
sociali, culturali e politiche affrontate dall’Italia e dall’Europa.
La riluttanza italiana verso l’immigrazione: origini e polarizzazioni
Pastore sottolinea che, quando l’Italia si è accorta di essere diventata un paese di immigrazione, la
società è stata colta di sorpresa. L’apertura all’immigrazione per lavoro non è stata frutto di una
strategia pianificata, ma il risultato di meccanismi spontanei. Questo ha generato reazioni
contrastanti: da una parte pionieri impegnati a favorire un’integrazione positiva, dall’altra una
minoranza ostile.
«Oggi siamo tutti molto schierati», spiega Pastore, «è difficile trovare qualcuno privo di opinioni
sull’immigrazione». Una polarizzazione che, per lui, deriva anche da una società sempre più
ansiosa e frustrata, alla ricerca di capri espiatori.
Cos’è la “migramorfosi”?
Il termine “migramorfosi” è un neologismo coniato da Pastore per descrivere i cambiamenti che
una società subisce quando diventa un contesto di immigrazione. Questo concetto si concentra su
come noi, come comunità ospitante, cambiamo in risposta ai flussi migratori.
«Una società in migramorfosi può diventare più pluralista e aperta o, al contrario, più chiusa e
settaria», afferma Pastore, enfatizzando l’importanza dello spirito critico per affrontare questa
trasformazione in modo positivo. «La scuola, le amicizie e le relazioni sociali dovrebbero coltivare
questo spirito critico, che ci permette di resistere alla tentazione di incasellare le persone in
categorie rigide».
Le rappresentazioni dei migranti nei media
Un altro tema cruciale affrontato da Pastore è il modo in cui i migranti vengono rappresentati. Le
narrazioni tendono a ricondurli a pochi stereotipi: vittime da compatire o aggressori da temere.
«Il migrante eroe, che sfida le avversità e si afferma, raramente trova spazio nelle narrazioni
mediatiche», osserva Pastore. Questo sistema narrativo, basato su categorie rigide, è difficile da
scardinare, anche a causa della crisi del giornalismo, che spesso ricicla vecchie notizie senza
aggiungere nuovi sguardi. Pastore sottolinea l’importanza di dare maggiore voce ai migranti stessi,
invertendo l’attuale squilibrio di visibilità nei media.
Empatia e curiosità come strumenti per il futuro
Un altro elemento centrale è la necessità di promuovere atteggiamenti di curiosità verso l’altro.
«Trasmettere la bellezza e il valore della curiosità verso l’altro è essenziale per costruire società
più aperte», afferma Pastore. «Non si tratta solo di accettare l’altro, ma di valorizzare la diversità
come opportunità di crescita personale e collettiva».
Speranze per il futuro
Quando gli viene chiesto se spera che il suo libro possa diventare obsoleto, Pastore risponde con
un misto di speranza e realismo. «Spero che un giorno diventi scontato parlare di immigrazione in
termini di normalità e inclusione. Purtroppo, segnali recenti, come l’avanzare di retoriche xenofobe
in Europa, ci mostrano che c’è ancora molta strada da fare».
Con “Migramorfosi”, Ferruccio Pastore ci offre una lente per comprendere meglio le complessità
delle società di immigrazione, invitandoci a riflettere su come possiamo costruire una convivenza
più equa e consapevole. Un libro che non è solo un’analisi, ma un appello all’azione individuale e
collettiva.